Una bellissima domenica trascorsa al Parco degli Acquedotti, fra turisti (pochi), romani (molti) e l’inequivocabile e impressionante lascito dell’impero.
L’acquedotto porta l’acqua da un punto all’altro e gli antichi manufatti di epoca romana andavano a prendersi il bene primario a oltre cento chilometri di distanza per portarlo alla capitale dell’Impero.
L’importanza di tali opere era, e lo è tutt’oggi, ben rappresentata dalle impotenti forme di quelli che da lontano sembrano lunghissimi ponti.
Il Claudio, il Felice e quello di Acqua Marcia sono i più famosi manufatti che danno il nome al parco degli acquedotti, situato nella parte a sud-est della capitale, tra i quartieri di Cinecittà e Capannelle.
I romani e il tempo tempo libero – I parchi di Roma
Parlando dei romani di oggi, il parco degli acquedotti, al pari di altre aree verdi di Roma, è sfruttato e ben vissuto. Nelle belle giornate si possono trovare intere famiglie in festa, ciclisti e podisti presi a lottare con il proprio fisico, e un esercito di pensionati in cerca della frescura all’ombra di qualche pianta.
In occasione della mia visita al parco, leggevo un commento social di un viaggiatore spagnolo che lamentava lo stato di trascuratezza del sito e mi ha fatto riflettere. Da una parte é innegabile il fatto che il sito sia lasciato lì, quasi nemmeno a riconoscerne il valore del patrimonio. Dall’altra parte però è proprio la questione dell’immenso patrimonio di Roma che ne rende imbarazzante la gestione. Quindi bravo il turista a lamentarsi ma bravi anche i romani che provano ugualmente a trascorrere il loro tempo libero al parco degli acquedotti.
Un altro aspetto negativo riguarda la totale assenza di raccoglitori dell’immondizia in tutto il parco. Questo si che è davvero fastidioso anche se abbastanza in linea con la gestione rifiuti del centro città.
Durante la mia escursione ho assistito anche scene strane: come quei due signori, uno con un falcetto in mano e l’altro invece con una forca e una carriola. Praticamente ripulivano i bordi dei sentieri dalle erbacce. E non sembravano affatto addetti del Comune o volontari di qualche tipo, erano semplicemente dei pensionati un po’ incazzati e presi da moto reazionario della pulizia. Per la serie: se il comune non pulisce lo facciamo noi con le nostre mani. Questo non va bene affatto perche con poco sforzo si potrebbe trasformare un posto del genere in qualcosa di straordinario.
Una nota negativa anche per la strada che collega il quartiere di Capannelle al parco degli acquedotti perché non è proprio a misura di pedone o di ciclista, a differenza della parte di Cinecittà che invece ha una bella pista ciclabile tutta rossa e in evidenza.
Il parco degli acquedotti: uno dei posti da visitare a Roma
Dopo tutte queste polemiche però devo dire che passeggiare all’ombra dei colossi romani è davvero meraviglioso. Ci sono scorci che lasciano davvero senza fiato.
I sentieri sono un invito alle lunghe camminate e nell’area dell’acquedotto Felice si può trovare ristoro all’ombra della pineta.
Ho notato anche tante famiglie in assetto da grigliata in quella zona. Un’immagine molto gioiosa.
Se avete in programma di visitare Roma vi raccomando di organizzare un’escursione al parco degli acquedotti, anche solo per un paio d’ore. Ne vale la pena.
“Oltre al Blues ho un sacco di altre passioni ma nessuna di queste supera la quasi perversa attrazione che nutro per l’Andalusia, per il Flamenco e per le zingare dagli occhi neri”