Otranto, meravigliosa perla incastonata lungo le coste del mare Adriatico, è ricordata anche come la “Città dei Martiri” per onorare la memoria degli oltre 800 abitanti, uccisi dai Turchi nel 1480 perché si rifiutarono di convertirsi all’Islam. Le sue possenti mura, infatti, non riuscirono a contenere l’avanzata dell’esercito Ottomano che, nonostante la strenue difesa della popolazione, riuscì a conquistare la città. Il 13 agosto ad Otranto si celebrano questi Eroi Martiri, con una suggestiva ed importante manifestazione.
Le origini di Otranto
Le origini di Otranto sono, però, ancora più remote. La sua posizione particolarmente favorevole nel corso dei secoli ha favorito il suo sviluppo ma l’ha resa anche molto vulnerabile nei confronti degli invasori. Alcune testimonianze ritrovate sul territorio, dimostrano la presenza di popolazioni già in epoca primitiva; la sua ubicazione successivamente ha permesso rapidi scambi commerciali con la Grecia, favorendo lo sviluppo della popolazione locale. Il suo nome sarebbe legato al fiume che attraversa la Valle dell’Idro, Hydruntum, dove i romani fondarono un primo nucleo della città. In epoca medievale fu, per secoli, uno dei centri più importanti della dominazione bizantina e sotto la dominazione normanna rivestì un ruolo centrale negli scambi commerciali con dalmati, ebrei e veneziani. La sua fortuna terminò proprio nel 1480 con l’arrivo dei Turchi, cacciati solo un anno dopo dagli Aragonesi.
Cosa vedere a Otranto: tour fra i vicoli della città
Si entra ad Otranto paese oltrepassando uno dei suoi ingressi principali: Porta Alfonsina, Porta Terra o Porta Orientale (detta anche Porta dei Pelagi). Immediatamente si percepisce la sua bellezza, fatta di dedali intricati di piccole strade e vicoli in salita, sui quali si affacciano basse case bianche dai balconi in ferro battuto colorati con fiori e piante. Attraversando piazzette e cortili si raggiungono le zone più alte, dalle quali vedere Otranto ed ammirare il suggestivo panorama sul mare. Prima di addentrarsi nella città per conoscere meglio monumenti e luoghi d’interesse, è consigliabile percorrere le sue mura; queste, ormai, sono diventate una meta irrinunciabile per i turisti che amano intrattenersi fino al tramonto, aspettando il momento migliore per scattare una meravigliosa fotografia, complici anche i colori che il paesaggio e le costruzioni assumono via via che il sole scompare all’orizzonte.
Che cosa fare a Otranto? La zona che va da via dell’Immacolata fino a Piazza del Popolo, sovrastata dalla Torre dell’Orologio, è un susseguirsi di negozi colorati che espongono i prodotti di artigianato locale e di enogastronomia, di ristoranti e di bar; un vero e proprio paradiso per i turisti in cerca di souvenir da portare con sé. Percorrendo Corso Garibaldi, anch’esso pieno di botteghe, si giunge sul Lungomare degli Eroi dove è possibile ammirare l’imponente statua dedicata proprio ai Martiri della Città. Dopo aver girovagato fra i meravigliosi vicoli, arriva il momento di fermarsi un poco per godere delle prelibatezze culinarie di questo angolo della Puglia; Otranto, infatti, offre numerose possibilità ed una serie infinita di locali e ristoranti tipici sia nella zona nuova sia lungo le mura e nei vicoli antichi. Dopo aver deliziato gli occhi ci si può concedere il lusso di soddisfare anche il palato, per ripartire poi con più slancio alla scoperta delle altre bellezze.
Cosa visitare ad Otranto
La Cattedrale
Proseguendo su via d’Aragona e girando a destra verso via Basilica ci si trova immediatamente davanti alla sobria bellezza della Cattedrale di Otranto, edificata in età romanica e ricostruita dopo l’assedio dei Turchi che l’avevano adibita a stalla per i loro animali, come estremo sfregio alla popolazione ed alla cristianità.
La facciata è semplice, senza decori, fatta eccezione per il bellissimo rosone a 16 raggi, caratterizzato da delicate lavorazioni risalenti al 1400. L’interno è altrettanto austero. Si presenta diviso in tre navate da 14 colonne di granito ed è ricoperto quasi interamente da un mostra perfettamente conservato e risalente al 1165 circa a testimonianza della stretta relazione intercorsa a Otranto fra la cultura occidentale e quella orientale. Questa opera d’arte è formata da tessere policrome in calcare che formano un albero della vita, sorretto da una coppia di elefanti e con una miriade di figure allegoriche che stanno ad indicare la redenzione dal peccato.
Nella Cattedrale c’è la Cappella dei Martiri, dalla forma ottagonale, nella quale sono custodite le ossa degli 800 abitanti uccisi dai Turchi. La cripta, invece, è formata da cinque navate delimitate da 42 colonne una diversa dall’altra ed abbellite da splendidi capitelli appartenenti a diverse epoche storiche.
Museo Diocesano
Ad Otranto fra i posti da visitare c’è anche il Museo Diocesano, ospitato nel Palazzo Lopez, subito vicino alla Cattedrale. In esso sono custodite sculture e pale d’altare di particolare pregio ed attribuibili a diversi periodi oltre ai resti di un mosaico tardo romano scoperto durante la ristrutturazione della Cattedrale. Al secondo piano del Museo Diocesano, invece, sono esposti numerosi arredi ed oggetti liturgici, anch’essi particolarmente belli e preziosi.
Il Castello di Otranto
8Nel caso sia necessario visitare Otranto in un giorno, il Castello è fra le mete imperdibili, almeno per scattare una foto ricordo. Esso si staglia imponente e massiccio alla fine di via del Cenobio Basiiano dopo il 1481 e presenta una pianta pentagonale con tre torri dalla forma circolare. In epoche successive fu costruito un possente bastione che arriva quasi al porto. Il Castello aragonese di Otranto è il punto di riferimento per le varie attività culturali ed artistiche della città, soprattutto nel periodo estivo. Esso può essere visitato per scoprirne l’architettura e la storia.
Otranto e dintorni da visitare: il Colle della Minerva
Fra i luoghi forse meno turistici ed un poco al di fuori della classica guida di Otranto c’è anche il Colle della Minerva. Appena si esce dalla città, proprio sulla destra del Castello si trova una lunga scalinata segnalata da due pilastri con delle targhe che ricordano il sacrificio degli abitanti. Una cappella sorge proprio dove si trovava il ceppo per le decapitazioni. Vicino c’è anche il Santuario di Santa Maria dei Martiri riedificato agli inizi del Seicento. Partendo da Otranto, percorrendo la SS 16 per un breve tratto, si giunge a Giurdigliano dove visitare la Cripta di S.Salvatore ed il frantoio ipogeo, conosciuto anche come “trappitu de lu duca” ricavato in epoca medievale direttamente dalla roccia; intorno, poi, sorgono numerosi dolmen, menhir e monumenti megalitici che testimoniano gli insediamenti preistorici della zona. Vicino ad Otranto, inoltre, si trova il dolmen di Scusi, il più grande e meglio conservato di tutto il Salento. Un itinerario da non perdere.
“Oltre al Blues ho un sacco di altre passioni ma nessuna di queste supera la quasi perversa attrazione che nutro per l’Andalusia, per il Flamenco e per le zingare dagli occhi neri”