Solo ora che sono salito a Castel Sant’Elmo mi rendo conto di quanto sia incredibilmente e drammaticamente bella Napoli vista dall’alto.
La mia prima volta avevo visitato Napoli senza poter salire fino al castello per poter godere del panorama. Imperdonabile mancanza di tempo.
Uno dei segreti (di pulcinella) del viaggiatore è quello di saper organizzare con efficienza il (sempre troppo poco) tempo che si ha a disposizione e questa considerazione, una volta salito sui bastioni di Castel Sant’Elmo, ha assunto il più chiaro dei significati.
Infatti ho capito che un viaggio a Napoli dovrebbe poter partire proprio con la vista dall’alto. Questo per capirne meglio la forma e l’estensione ma soprattutto per poter cogliere e trattenere tutta la magia e l’incanto che solo Napoli sa emettere.
Parlandone in questi termini come non ricordare il capitolo di Notre Dame di Hugo “Parigi a volo d’uccello”?
Si vede benissimo il decumano inferiore, noto al mondo come spaccanapoli, così come la maggior parte dei monumenti e luoghi d’interesse.
Si distinguono perfettamente le cattedrali, la cupola del teatro San Carlo, la galleria Umberto Primo, piazza del Plebiscito, il Maschio Angioino e Castel dell’Ovo.
Poi le meraviglie naturali: il Vesuvio, che pare un re seduto sul trono, la penisola Sorrentina, Capri e più in là Ischia. Posillipo poi sembra di poterla toccare.
L’accesso al castello comporta il pagamento di un biglietto di 5€. Si prende l’ascensore per salire fino in cima e si possono percorrere tutti i bastioni godendo di panorami difficilmente dimenticabili.
La discesa può essere fatta a piedi seguendo un percorso che porta all’uscita.
Tra l’altro, proprio scendendo a piedi, si può maggiormente apprezzare l’imponenza delle mura del castello.
Una volta usciti si può decidere di scendere con i mezzi oppure a piedi, percorrendo le interminabili scalinate che portano fino all’inizio del decumano inferiore, cioè spaccanapoli. Napoli, tra l’altro, è anche chiamata città delle scale perché ci sono oltre 200 percorsi a piedi che si possono fare su e giù per scale cosiddette monumentali e quotidiane. Un must per il viaggiatore-turista curioso e che abbia voglia di osservare da vicino dettagli della città altrimenti introvabili.
Poco più avanti si incrocia con Pignasecca la via considerata come il più antico mercato di Napoli.
I colori, i suoni e i profumi rappresentano una vera macchina del tempo che trasporta il viaggiatore indietro di almeno due secoli. Peccato solo per quegli scooter che passano anche se non potrebbero ma anche questa è Napoli.
Consiglio vivamente di non farsi intimidire dalla confusione e di restare il più a lungo possibile, di osservare il movimento, di guardare i negozi e di entrarci dentro. Ovviamente non va persa l’occasione di provare lo street food da rosticceria per cui Napoli è famosa in tutto il mondo; c’è solo l’imbarazzo della scelta tra dozzine di specialità uniche e dal gusto sublime.
Se il tempo a disposiIone è poco, la stazione della metro Toledo è a pochi passi. Altrimenti basta proseguire per via Toledo in direzione mare per godere dei quartieri spagnoli e dei punti di interesse storico e culturale più noti della città.
COSA VEDERE A NAPOLI – MINIGUIDA
“Oltre al Blues ho un sacco di altre passioni ma nessuna di queste supera la quasi perversa attrazione che nutro per l’Andalusia, per il Flamenco e per le zingare dagli occhi neri”